LUCI ED OMBRE SULLE INIZIATIVE PRESENTATE A FIERACAVALLI PER LA TUTELA E LA GESTIONE DEL CAVALLO

Il sottosegretario Martini «Ho fortemente voluto la partecipazione del Ministero alla manifestazione»





  Il «Codice per la tutela e la gestione del cavallo», è la testimonianza dell’impegno del Ministero per garantire la tutela e il benessere degli equidi e di tutti gli animali. «È proprio dalla ricerca di uno standard che garantisca il benessere degli equidi basato su principi di rispetto delle esigenze etologiche e fisiologiche dell’animale che nasce il Codice per la tutela della gestione degli equidi»

Immagine a lato:

Il sottosegretario On. Francesca Martini






di  Rodolfo Lorenzini


Il Sottosegretario On. Francesca Martini, chiudendo la 111a edizione di Fieracavalli in occasione della premiazione della prestigiosa Rolex - Fei World Cup, ha dichiarato: «Ho fortemente voluto la partecipazione del Ministero alla manifestazione, perché ritengo fondamentale promuovere nella società il corretto rapporto con questo nobile e fiero animale, con il quale l’uomo ha avuto un forte legame nel passato che deve essere recuperato e migliorato nel presente».
L’onorevole Martini in effetti si è fortemente impegnata in questa edizione di Fieracavalli per promuovere alcune sue iniziative che dal punto di vista culturale, si possono senz’altro definire rivoluzionarie.
Ma come ha reagito veramente l’ambiente?
Gli obiettivi dichiarati con determinazione nella conferenza stampa di presentazione, che si era tenuta a Roma circa un mese fa, erano vari ed importanti:
• il “Codice per la Tutela e la Gestione del Cavallo”.
• la proposta, in collaborazione con i vertici della Federazione Equestre Internazionale, di un “G8 sulla tutela del cavallo” che ogni anno dovrebbe tenersi proprio a Verona per affrontare i temi più attuali legati alla salute ed al benessere del cavallo.
• e, non per ultima, “La Carta Etica per la Tutela del Cavallo” che verrà proposta alla sottoscrizione dei principali rappresentanti del comparto equestre ed ippico.
Il «Codice per la tutela e la gestione del cavallo», è la testimonianza dell’impegno del Ministero per garantire la tutela e il benessere degli equidi e di tutti gli animali. «È proprio dalla ricerca di uno standard che garantisca il benessere degli equidi basato su principi di rispetto delle esigenze etologiche e fisiologiche dell’animale che nasce il Codice per la tutela della gestione degli equidi» ha dichiarato l’On. Martini.
Ad una lettura attenta il Codice per la verità appare più come un elenco di norme zootecniche applicabili su base deontologica, che un vero e proprio documento di indirizzo etico.




Del resto, come ha dichiarato il sottosegretario Martini il codice è stato ispirato dal documento inglese sul welfare degli equini. Il codice in sintesi contiene una serie di indicazioni di buone prassi di gestione che sono prettamente zootecniche e che quindi continuano a tenere confinato il cavallo nel mondo degli animali da produzione agricola. Non si nota uno scatto che porti il cavallo nell’area degli animali più vicini all’uomo. Come fu fatto (quello si che costituì un fatto etico), per il cane, gatto, la scimmia e molti animali selvaggi che per la verità sono vicini solo all’immaginario dell’uomo, per lo più grazie alle note, inflazionate, trasmissioni televisive. Mentre il cavallo, che è stato veramente vicino all’uomo per, diciamo con buona approssimazione, circa 50 secoli ed ha costituito con l’uomo dei reali sodalizi economici, guerreschi, culturali, cavallereschi, letterari, epici, amicali, …deve continuare a rimanere un animale zootecnico.
A Verona il Ministero ha messo in campo anche il progetto didattico «Io amo i Cavalli» rivolto ai bambini delle classi primarie e secondarie di primo grado per promuovere con uno specifico percorso ludico-didattico la salute del bambino attraverso lo sport, la corretta nutrizione e la conoscenza di quello che è un antico e fondamentale compagno dell’uomo: il cavallo.
“Fieracavalli è stata l’occasione per tracciare l’inizio di un percorso che il Ministero seguirà in tema di tutela degli equidi lavorando sulla repressione delle attività dolose compiute ai danni degli animali e contemporaneamente ponendo in campo azioni che permettano una rapida crescita culturale di tutto il comparto, basata soprattutto sulla diffusione di buone prassi di rispetto per il benessere animale”.
«Gli eventi equestri di particolare rilievo – ha sottolineato il Sottosegretario Francesca Martini – devono costituire anche occasioni importanti per la diffusione e la crescita di una corretta cultura equestre. Per questo ritengo che la presenza del Ministero a Fieracavalli abbia rappresentato un momento importate per ricordare a tutti l’etica che va posta alla base di tutte le molteplici attività che coinvolgono il cavallo e gli animali in senso lato.»
Purtroppo, in taluni casi, gli eventi equestri di un certo rilievo, soprattutto mediatico (vedi Assisi endurance) sarebbero proprio quelli dove la ordinanza per la tutela degli equidi, promulgata dal ministero, avrebbe maggiore ragione di esistere e di essere applicata, in funzione proprio delle patologie che derivano ad alcuni cavalli a seguito dell’impegno agonistico.
Da ultimo la firma della Carta Etica. C’era una certa attesa per la firma congiunta del documento; soprattutto per la curiosità di conoscere i prestigiosi nomi del panorama equestre nazionale ed internazionale che si sarebbero affiancati a quello del sottosegretario Martini.
«La firma della carta etica rappresenta un momento storico – ha dichiarato l’onorevole Martini –.
Con questo documento si chiede l’impegno a tutto il mondo equestre di rispettare e curare il




cavallo, contrastare il fenomeno del doping ed evitare la macellazione degli esemplari a fine
carriera. Io mi impegnerò a vigilare sull’applicazione dei principi della carta etica, affinché non resti
esclusivamente un documento virtuale».
Peccato che al contrario delle previsioni e di quanto annunciato, anche nel corso del talk-show in cui la carta etica è stata presentata, gli enti abbiano di fatto scelto un profilo bassissimo rispetto all’impegno richiesto dal sottosegretario.
Infatti nonostante i proclami di adesione e la presenza, nella stessa riunione, del presidente della FISE, Paul Gross, la carta etica è stata fatta firmare ad un oscuro quadro tecnico della FISE.
Perché la carta non è stata firmata da importanti cavalieri come annunciato?
Perché il presidente della FISE non ha condiviso quanto predisposto dal sottosegretario Martini?
Nelle risposte a queste domande vanno ricercate molte delle contraddizioni che oggi dominano il campo del rapporto tra l’uomo ed il cavallo a livello sportivo.