Anno 6 - N. 16/ 2007


Il caffè delle Muse

ARONA: Centoventi opere di settantotto artisti di fama internazionale

di  Francesco Piscitello



Abate galante (1875 c.)

Giacomo Favretto (venezia, 1849 - 1897)


Arona, la bella cittadina sul lago Maggiore, è uno dei comuni italiani più attivi nelle iniziative artistiche se si deve impiegare il parametro di giudizio, comunemente adottato, del numero di visitatori annuo per le diverse iniziative rapportato al numero degli abitanti: Arona supera ampiamente l’unità. È un po’ come se Milano riuscisse a convogliare verso le sue manifestazioni un milione e mezzo di persone l’anno!
Ultima in ordine di tempo, ancora aperta a Villa Ponti mentre sto scrivendo, è la mostra dal suggestivo titolo AMORE E PSICHE - arte e seduzione, curata come sempre da Carlo Occhipinti, con signorile catalogo la cui presentazione critica si deve a Manuela Boscolo. Mi accoglie all’ingresso l’amica Pierangela Barcellini, garbata ed elegante pi.erre. e molto di più. Centoventi opere di settantotto artisti di fama internazionale (da Boldini a Favretto, da Chagall a Picasso, da De Chirico a Manzù, da Prampolini ad Arp, da Dalì a Matta, da Man Ray a Warhol) che interpretano, come dice il sottotitolo, la seduzione. “Non è il Mito - scrive la Boscolo - ad essere rappresentato, bensì un’indagine approfondita sulle diverse varianti dell’Amore e sulle modalità attigue, od opposte, di vivere e rappresentare la complessità di un sentimento così coinvolgente.”
Attraverso otto sale, dipinti e sculture suggeriscono di volta in volta delicate evocazioni romantiche od emotive passionalità, idealità apollinee o dionisiache e sensuali carnalità nei più disparati linguaggi che l’ottocento ed il novecento hanno elaborato - realista, astratto, espressionista, informale - con le quali il visitatore di volta in volta emozionalmente interagisce in un dialogo con l’autore e con l’opera che fa della visita un percorso dentro di sé oltre che attraverso le sale. A tutto ciò si aggiunge, last but not least, che si tratta di opere non note ai più, giacchè provengono non da musei ma da private collezioni: la qual cosa costituisce il tocco finale di questa già di per sè fruibilissa esposizione che “ancora una volta” sottolinea la vivacità culturale di questa bella cittadina lacustre.