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Marinetti ed il Cibo
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“Consultiamo in proposito le nostre labbra, la nostra lingua, il nostro palato, le nostre papille gustative, le nostre secrezioni glandolari ed entriamo genialmente nella chimica gastrica”.
Immagine a lato: Rombi d'ascesa |
Il manifesto della cucina futurista fu pubblicato il 28 dicembre 1930 nelle pagine del quotidiano torinese “La Gazzetta del Popolo”. Non si trattò certo di un mero esercizio stilistico, visto che ad esso seguirono numerosissimi banchetti in Italia e all'estero. Le tesi marinettiane trovarono poi una teorizzazione più articolata in un testo firmato a quattro mani con il pittore futurista Fillia. c) L'abolizione delle tradizionali miscele per l'esperimento di tutte le nuove miscele apparentemente assurde, secondo il consiglio di Jarro Maincave e altri cuochi futuristi. d) L'abolizione del quotidianismo mediocrista nei piaceri del palato. Invitiamo la chimica al dovere di dare presto al corpo le calorie necessarie mediante equivalenti nutritivi gratuiti di Stato, in polvere o pillole, composti albuminoidei, grassi sintetici e vitamine. Si giungerà così ad un reale ribasso del prezzo della vita e dei salari con relativa riduzione delle ore di lavoro. Oggi per duemila kilowatt occorre soltanto un operaio. Le macchine costituiranno presto un obbediente proletariato di ferro acciaio alluminio al servizio degli uomini quasi totalmente alleggeriti dal lavoro manuale. Questo, essendo ridotto a due o tre ore, permette di perfezionare e nobilitare le altre ore col pensiero le arti e la pregustazione di pranzi perfetti. In tutti i ceti i pranzi saranno distanziati ma perfetti nel quotidianismo degli equivalenti nutritivi. Il pranzo perfetto esige: 1. Un'armonia originale della tavola (cristalleria vasellame addobbo) coi sapori e colori delle vivande. 2. L'originalità assoluta delle vivande. Il "Carneplastico" Esempio: per preparare il Salmone dell'Alaska ai raggi del sole con salsa Marte, si prende un bel salmone dell'Alaska, lo si trancia e passa alla griglia con pepe e sale e olio buono finché è bene dorato. Si aggiungono pomodori tagliati a metà preventivamente cotti sulla griglia con prezzemolo e aglio. Al momento di servirlo si posano sopra alle trancie dei filetti di acciuga intrecciati a dama. Su ogni trancia una rotellina di limone con capperi. La salsa sarà composta di acciughe, tuorli d'uova sode, basilico, olio d'oliva, un bicchierino di liquore italiano Aurum, e passati al setaccio. (Formula di Bulgheroni, primo cuoco della Penna d'Oca.) Esempio: Per preparare la Beccaccia al Monterosa salsa Venere, prendete una bella beccaccia, pulitela, copritene lo stomaco con delle fette di prosciutto e lardo, mettetela in casseruola con burro, sale, pepe, ginepro, cuocetela in un forno molto caldo per quindici minuti innaffiandola di cognac. Appena tolta dalla casseruola posatela sopra un crostone di pane quadrato inzuppato di rhum e copritela con una pasta sfogliata. Rimettetela poi nel forno finché la pasta è ben cotta. Servitela con questa salsa: un mezzo bicchiere di marsala e vino bianco, quattro cucchiai di mirtilli, della buccia di arancio tagliuzzata, il tutto bollito per 10 minuti. Ponete la salsa nella salsiera e servitela molto calda. (Formula di Bulgheroni, primo cuoco della Penna d'Oca). 3. L'invenzione di complessi plastici saporiti, la cui armonia originale di forma e colore nutra gli occhi ed ecciti la fantasia prima di tentare le labbra. Esempio: Il Carneplastico creato dal pittore furista Fillìa, interpretazione sintetica dei paesaggi italiani, è composto di una grande polpetta cilindrica di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto, è coronato da uno spessore di miele e sostenuto alla base da un anello di salsiccia che poggia su tre sfere dorate di carne di pollo. Equatore + Polo Nord Esempio: Il complesso plastico mangiabile Equatore + Polo Nord creato dal pittore furista Enrico Prampolini è composto da un mare equatoriale di tuorli rossi d'uova all'ostrica con pepe sale limone. Nel centro emerge un cono di chiaro d'uovo montato e solidificato pieno di spicchi d'arancio come succose sezioni di sole. La cima del cono sarà tempestata di pezzi di tartufo nero tagliati in forma di aeroplani negri alla conquista zenit.
Questi complessi plastici saporiti colorati profumati e tattili formeranno perfetti pranzi simultanei. 4. L'abolizione della forchetta e del coltello per i complessi plastici che possono dare un piacere tattile prelabiale. 5. L'uso dell'arte dei profumi per favorire la degustazione. Ogni vivanda deve essere preceduta da un profumo che verrà cancellato dalla tavola mediante ventilatori. 6. L'uso della musica limitato negli intervalli tra vivanda e vivanda perché non distragga la sensibilità della lingua e del palato e serva ad annientare il sapore goduto ristabilendo una verginità degustativa. 7. L'abolizione dell'eloquenza e della politica a tavola. 8. L'uso dosato della poesia e della musica come ingredienti improvvisi per accendere con la loro intensità sensuale i sapori di una data vivanda. 9. La presentazione rapida tra vivanda e vivanda, sotto le nari e gli occhi dei convitati, di alcune vivande che essi mangeranno e di altre che essi non mangeranno, per favorire la curiosità, la sorpresa e la fantasia. 10. La creazione dei bocconi simultanei e cangianti che contengano dieci, venti sapori da gustare in pochi attimi. Questi bocconi avranno nella cucina futurista la funzione analogica immensificante che le immagini hanno nella letteratura. Un dato boccone potrà riassumere una intera zona di vita, lo svolgersi di una passione amorosa o un intero viaggio nell'Estremo Oriente. 11. Una dotazione di strumenti scientifici in cucina: ozonizzatori che diano il profumo dell'ozono a liquidi e a vivande, lampade per emissione di raggi ultravioletti (poiché molte sostanze alimentari irradiate con raggi ultravioletti acquistano proprietà attive, diventano più assimilabili, impediscono il rachitismo nei bimbi, ecc.) elettrolizzatori per scomporre succhi estratti ecc. in modo da ottenere da un prodotto noto un nuovo prodotto con nuove proprietà, mulini colloidali per rendere possibile la polverizzazione di farine, frutta secca, droghe ecc.; apparecchi di distillazione a pressione ordinaria e nel vuoto, autoclavi centrifughe, dializzatori. L'uso di questi apparecchi dovrà essere scientifico, evitando p.es. l'errore di far cuocere le vivande in pentole a pressione di vapore, il che provoca la distruzione di sostanze attive (vitamine, ecc.) a causa delle alte temperature. Gli indicatori chimici renderanno conto dell'acidità e della basicità degli intingoli e serviranno a correggere eventuali errori: manca di sale, troppo aceto, troppo pepe, troppo dolce. Perfino la «rivoluzione cucinaria» dei futuristi risulta influenzata dall’esperien¬za del volo. Nella rinnovata gastronomia marinettiana - mirata a modi¬ficare radicalmente l’alimentazione degli italiani, al fine di “fortificarli”, “dinamizzarli” e “spiritualizzarli” - acquistano particolare importanza la simultaneità e la multiformità dei bocconi, che dovranno rappresentare la maggiore quantità possibile di sensazioni, concentrando «in pochi attimi» uno spazio e un tempo indefiniti. In tale ottica anche la pre¬parazione e la decorazione del tavolo, le luci, i rumori, gli odori (non solamente dei cibi ma anche di essenze profumate) possono presen¬tare affinità od opposizione rispetto ai cibi degustati: un «conrumore di aeroplano», per esempio, presenta analogie con il sapore delle olive, dei finocchi e dei chinotti. Ma ecco la descrizione di un Pranzo aero¬pittorico in carlinga: «Nell’ampia carlinga di una grande Autostabile De Bernardi, fra le aeropitture dei futuristi Marasco, Tato, Bene¬detta, Oriani e Munari, che si legano alle aerocime e alle nuvole dell’orizzonte navigato a mille metri, i commensali liberano dai gusci intatti 5 aragoste e le lessano elettricamente nell’acqua di mare. Le imbottiscono di una poltiglia di rossi d’uova, carote, timo, aglio, scorza di limone, uova e fegato d’aragoste, capperi. Le cospargono di polvere di Curry e le rimettono nei loro gusci qua e là tinti di blu di Mitilene. Bizzarramente poi le 5 aragoste verranno disposte in disordine e distanziate su una grande ae¬roceramica Tullio d’Albisola, materassata di venti qualità diverse d’insalata: queste geometricamente disposte a quadretti. I com¬mensali impugnando dei campaniletti di ceramica pieni di Barolo misto con Asti Spumante, mangeranno così villaggi fattorie e pianure rapide in velocità.» Quell'ideale futurista di abbandono del passato per abbracciare il dinamismo della vita moderna ritorna anche in questo manifesto, e stupisce come alcune intuizioni si siano poi rivelate delle vere preveggenze. Del resto la stessa industria alimentare avrebbe, dopo la seconda guerra mondiale, abbandonato quella dimensione artigianale che la caratterizzava, così come nelle nostre cucine sono comparsi strumenti culinari dall'alto contenuto tecnologico. Il manifesto fu tuttavia accolto con pareri altamente discordanti, e forse il nucleo più difficile da "digerire" riguarda la famosa crociata contro la pasta asciutta. Per Marinetti si trattava infatti di un cibo difficilmente digeribile, che gli italiani portavano come una pesante eredità del loro passato. Ma poi, altri piatti celebri, come i "rombi d'ascesa", vedono in questo manifesto i germi della nouvelle cuisine all’italiana, per quell'attenzione decentrata ed ampliata verso tutti i sensi dell'uomo, compartecipi della degustazione dei cibi.
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