INSPIRED BY GEORGE BYRON

Artisti e autori contemporanei rendono omaggio al poeta romantico





  Byron nel 1817 rimase a Roma per 22 giorni ma lasciò tracce indelebili. Byron "sente" le rovine e i monumenti come superstiti di una tragedia immane, nella quale si riflette il suo intimo tormento, ed è proprio al cospetto di quelle «antiche vestigia» che riesce a cantare in versi melodiosi la magnificenza del passato come contraltare del riprovevole stato presente della «madre di estinti imperi». Qui prende corpo “Il Pellegrinaggio del giovane Aroldo” che procede tra gli «avanzi di un altro mondo, le cui ceneri sono ancora calde».

Immagine a lato:

BYRON opera Giosetta Fioroni Lo sguardo di Teresa Guiccioli per Byron!






di  Rodolfo Lorenzini


Terzo appuntamento che lo Shenker Culture Club dedica al grande poeta romantico inglese, che visse i suoi anni più vitali in Italia e scrisse poesie che hanno cambiato per sempre il corso della letteratura europea del Novecento.
Anche quest'anno sono stati invitati artisti, poeti e scrittori a rendergli omaggio, proprio nella casa in cui egli abitò durante il suo soggiorno a Roma del 1817. Byron aveva infatti preso alloggio in quella che doveva essere allora una pensione, al numero 66 di Piazza di Spagna, di fronte alla casa in cui Keats visse e morì quattro anni dopo.

Byron nel 1817 rimase a Roma per 22 giorni ma lasciò tracce indelebili.
Byron "sente" le rovine e i monumenti come superstiti di una tragedia immane, nella quale si riflette il suo intimo tormento, ed è proprio al cospetto di quelle «antiche vestigia» che riesce a cantare in versi melodiosi la magnificenza del passato come contraltare del riprovevole stato presente della «madre di estinti imperi». Qui prende corpo “Il Pellegrinaggio del giovane Aroldo” che procede tra gli «avanzi di un altro mondo, le cui ceneri sono ancora calde».
All´amico John Murray, editore delle sue opere, in una lettera del 9 maggio Byron scrive: «Sono incantato da Roma, come lo sarei da una cappelliera piena di pizzi» e la visita andando «a cavallo dappertutto molte ore del giorno tutt´intorno oltre che dentro», arrivando fino a Frascati, Albano e Ariccia. E dichiara che Roma «nell´insieme di antico e moderno supera la Grecia», ma non resta tanto «da amarla come residenza».
Byron dentro Roma vive anche l´aspetto tragico contemporaneo di una condanna a morte. La cerimonia, secondo Byron, «compresi i preti con la maschera, i carnefici mezzi nudi, i criminali bendati, il Cristo nero e il suo stendardo, il patibolo, le truppe, la lenta processione, il rapido rumore secco e il pesante cadere della lama, lo chizzare del sangue e l´apparenza spettrale delle teste esposte, è nel suo insieme più impressionante del volgare rozzo e sudicio new drop e dell´agonia da cani inflitta alle vittime delle sentenze inglesi».
Il pellegrinaggio di Aroldo ispirerà il genio di Hector Berlioz nella sua sinfonia e i quadri di William Turner, Richard Westall e Charles Eastlake. Metterà quasi un limite alla vena poetica dei successivi cantori di Roma, che in qualche modo avranno sempre a che fare con quella sua gigantesca personalità. Come dirà il poeta Adam Mickiewicz, qualificato come una sorta di "Byron della Polonia". Infatti nel 1829 scriverà all´amico Francesco Malewski: «E´ difficile scrivere su Roma, perché Byron, come Orazio Coclite, ha occupato con la sua persona il ponte sul Tevere».

George Gordon Noel Byron (Londra, 1788 – Missolungi, 1824)




In quelle stanze al secondo piano, con il balcone rivolto sulla scalinata di Piazza di Spagna da cui Byron amava affacciarsi, ha ora sede lo Shenker Culture Club. “E' con grande emozione” dichiara Barbara Santoro, Presidente di Shenker, “che, con l'approvazione della Commissione Storia e Arte della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, lo Shenker Culture Club ha l'onore di apporre finalmente una targa commemorativa nel palazzo in cui George Gordon Byron visse nella primavera del 1817”.
Il percorso espositivo raccoglie i contributi di illustri esponenti del panorama artistico contemporaneo: Claudio Adami, Giovanni Albanese, Cesare Berlingeri, Giosetta Fioroni, Ileana Florescu, Giuseppe Gallo, H. H. Lim, Hidetoshi Nagasawa, Roberto Pietrosanti, Guendalina Salini, Francesca Tulli, Jan van Oost, accompagnati da testi letterari inediti di Nanni Balestrini, Elisa Biagini, Mimma Pisani e Paolo Ruffilli.
Qui il contributo poetico di Elisa Biagini: I had a dream which was not all a dream

Stanotte brillo
Luce di lama:
Ti attraverso
le palpebre di carta,
ti colgo quel
fiore di neurone


La mostra, patrocinata dall'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, celebrerà fino al 30 gennaio 2010 la sensibilità letteraria e le leggendarie intemperanze di un poeta dall'estro sublime e contraddittorio. Quella di Byron fu una sensibilità letteraria in cui convissero diverse e differenti anime, fu sprezzante del costume a lui contemporaneo ed allo stesso tempo eccelso modello di impegno sociale e politico.
Shenker Culture Club è la divisione di Shenker creata nel 2003 per iniziativa del suo Presidente, Barbara Santoro, come strumento concreto di diffusione di cultura, parte di un percorso di mecenatismo e responsabilità sociale d'impresa. Un laboratorio di idee e di eventi ricchi di contenuto, basati sull'emozione come codice di comunicazione e sulle relazioni come interazione efficace con il pubblico e le Istituzioni. La conoscenza della lingua e della cultura inglese si alimenta con l'esperienza dell'incontro con le tante espressioni culturali e con la socializzazione tra individui che condividono aree di interesse: letteratura, arte, fotografia, musica, teatro, cinema e tematiche sociali ed economiche.