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Fiera del Far-West fra realtà e leggenda |
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Nei giorni 17, 18, 19 marzo si svolta, con successo di pubblico, la FIERA DEL FAR-WEST nella magnifica struttura del Centro Ippico Palasturla, a Manerbio in provincia di Brescia
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Chi di noi non ha mai sentito parlare di cowboy e indiani o del fantastico mondo del Far-West? Abbiamo avuto le telecamere di RAI 2, RAI Sport, RAI Sat, TeleLombardia, Telecolor, Telegestioni e persino il sostegno di Play Radio. Non sono certo mancate le emozioni: belle ed avvincenti le gare di Team Penning, Cutting e Barrel, ma ciò che ha offerto grande spettacolo è stato senza ombra di dubbio il Rodeo. XTREME RODEO GLADIATORS The best and most beautiful things in the world can not be seen or even touched, but felt with the heart! (Helen Keller) Lo spettacolo meritava proprio d’essere visto: gli inni, la preghiera del cowboy, la parata, le cheer leaders, le abili cowgirls a cavallo, gli indiani che volteggiavano al galoppo per tutta l’arena, i clown che divertivano i bambini… tutto bellissimo. Una perfetta cornice al vero momento di spettacolo: le luci della ribalta si sono accese quando sono entrati in scena i gladiatori. Sono loro, i bull e bronc riders, quelli che ci fanno stare con il fiato sospeso e che ci regalano ciò che in un Rodeo si vede, si tocca e ci balza addosso in tutta la sua irruenza: tori scatenati , cavalli che sgroppano, cowboy che lavorano sodo agli chute e nell’arena, polvere, sudore, fatica e adrenalina che scorrono a fiumi. Ma le sensazioni più forti io le ho provate dietro le quinte dello spettacolo. Là, dietro le gabbie, miscelate alla polvere ed al sudore, c’erano emozioni profonde e toccanti, fatte di sguardi e di intese. Quelle sensazioni che si percepiscono nell’aria, e che la caricano di magia, di energia positiva e che fanno battere forte il cuore. Vere palpitazioni che nascono nel segno della passione, della professionalità e della preparazione. Queste le parole d’ordine dietro le quinte dello spettacolo di Stefano Baldon. Quelle che impediscono ai suoi cowboy di sentire il dolore di una lussazione, di un muscolo stirato, di una mano o di un piede rotti, di una botta tanto forte da far vedere le stelle. Quei ragazzi si capiscono in un batter d’occhio, hanno una perfetta sintonia d’intenti e non abbandonano il campo fino a che tutto non è tornato al suo posto e non si è posato l’ultimo granello di polvere nell’arena. E’ proprio vero che le cose migliori e più belle al mondo non possono essere ne viste ne toccate, ma vengono percepite dal cuore. Ed io le ho percepite quelle emozioni là dietro le quinte del Rodeo fra i quei gladiatori umili e coraggiosi. Uno su tutti, il piccolo Andrea Dotti, 12 anni, una perfetta miniatura di un cowboy con la C maiuscola. Molti la felicità non la trovano perché non sanno dove cercarla, il piccolo Dotti la trova a cavallo del toro! Questo è da sempre il suo desiderio: diventare un campione di Bull Riding. Lui e i ragazzi del Rodeo hanno tutta la mia ammirazione per la passione che sanno trasmettere a coloro i quali si avvicinano al loro mondo. BRAVI! Come cavalcare il toro in 5 mosse: Se hai proprio deciso di voler salire a cavallo di un bestione di 700kg ecco come devi fare: 1. Il torno viene condotto in una gabbia a cielo aperto chiamata "chute". A questo punto dall'alto si cala una corda in canapa ("bull rope" che da un lato ha un terminale e dall'altro un asola) che viene passata sotto alle ascelle del torno e stretta alla tua mano. Questa corda è tutto ciò che hai per tenerti in groppa al toro oltre alla forza nelle ginocchia, al senso dell'equilibrio e alla forza di volontà! 2. Stretto il pugno sulla "bull rope" ti cali sul toro dall'alto all'interno del "chute" e ti porti il più avanti possibile con l'inguine a contatto con la mano che hai stretto alla corda. L'altra mano resta semi tesa sopra alla testa e ti servirà per darti equilibrio (stando attento a non usarla per tenerti stretto (con la mano libera non devi toccare il toro se no vieni squalificato). 3. A questo punto stringi bene le gambe e quando ti senti pronto fai in cenno con la testa e viene aperta la porta del "chute" 4. Il toro esce girando su se stesso, scalciando e sgroppando. E quasi impossibile, ma devi resistere in groppa al bestione per 8 secondi senza cadere o toccare il toro con la mano libera, pena la squalifica. 5. Passati 8 secondi (a cavallo di un toro 8 secondi diventano infiniti) suona una sirena e tu puoi scendere… Scendere da un toro che sgroppa non è affatto facile! Per farlo bene usi la sgroppata del toro per farti catapultare il più lontano possibile da lui. A questo punto non ti resta altro da fare che contattare Stefano Baldon (I.R.C.A.) cel: 338.5784196 ed al grido di “let’s Rodeoooooo”, tenta subito di cavalcare il tuo primo toro!
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