Eppur si muove





 






di  Nicola Messina


Eppur si muove,. Parliamo naturalmente del cavallo e del turismo equestre. Un modo di viaggiare a 6 km, l’ora – che lascia il tempo di provare emozioni e assorbire sensazioni fuori dai normali circuiti turistici.
Un turismo “di nicchia” che stenta a diventare maggiorenne, nonostante siano passati quaranta anni da quando Giancarlo Galassi Beria ha aperto la prima ippovia italiana da Milano in Calabria. Quel viaggio ha inaugurato ufficialmente il turismo equestre in Italia.
Il “popolo dei cavalli” ha avuto un forte incremento negli anni ottanta, in cui il numero dei cavalieri della domenica si è moltiplicato. La gran parte però si limita a passeggiate di poche ore. Sono ancora pochi quelli che praticano il turismo equestre vero e proprio, con lunghe escursioni e viaggi di più giorni.




Un dato significativo è quello dei praticanti, che nel nostro paese sono quattrocentomila, di cui centomila iscritti alla Federazione Sport Equestri, mentre in paesi di grandi tradizioni equestri come la Francia – dove i cavalieri (in gran parte di campagna) sono un milione e mezzo – o in Germania – dove sono due milioni e mezzo, per non parlare dell’Inghilterra. Paesi dove c’è una diffusa cultura equestre, ed il richiamo esercitato dai centri di equitazione di campagna che offrono garanzie di esperienza e guide esperte del territorio, rappresenta una partita interessante del conto economico delle entrate turistiche l’affermazione della “qualità” dell’offerta è un problema ancora non affrontato nel nostro paese. Per certi versi anche questo ritardo è dipeso dalla immaturità della domanda e della scarsa qualificazione degli operatori, in gran parte improvvisati.

Nel contesto di questa nuova spinta verso il rilancio di un modo giusto di fare turismo equestre vanno le iniziative promosse dalla Società Italiana del Cavallo e dell’Ambiente onlus che appena terminata la sua fatica 2005 in terra di Sicilia, ha organizzato a Roma all’Accademia di Romania un importante incontro culturale sulle vie della fede del Lazio. Al convegno cui hanno partecipato molti addetti al settore è stato fatto il punto sulle vie della fede e sulle relazioni tra pellegrinaggi e turismo equestre.