Anno 11 - N. 31/ 2012
AVIGNON
L’antica città papale scelta dal papa Clemente V nel 1309
Sur le pont… d’AVIGNON… l’on y danse, l’on y danse, tout en rond
di Rosanna Veronesi - Fotografie di Giovanna Dal Magro
I simboli della città sono rappresentati oltre che dalle due stupefacenti costruzioni, le mura e il Palazzo dei Papi, anche dall’intero corpo urbanistico con i suoi antichi palazzi medievali.
Città della Gallia, venne successivamente conquistata dai Romani con il nome di Avenio per volere di Augusto, poi colonia latina sotto Claudio ed infine ottenne la cittadinanza romana con Adriano.
Avignone è conosciuta come antica città papale a seguito della scelta di papa Clemente V che nel 1309 decise di farne la propria sede. Sul seggio cittadino si succederanno altri nove papi.
La Francia grazie al ruolo di enclave straniera beneficiò di un ruolo primario in campo commerciale e finanziario.
LA SCELTA
Alla morte di Bonifacio VIII, avvenuta prematuramente in seguito a calcolosi renale nel 1303, Benedetto XI suo successore, si trovò a gestire una situazione assai complicata, in quanto Filippo il Bello metteva in luce un’aperta ribellione con l’autorità pontificia, minacciando di convocare un concilio del clero francese per proclamare l’autonomia dalla chiesa francese da Roma e dichiarare pubblicamente Bonifacio VIII quale eretico, simoniaco e servitore del diavolo.
I nobili romani intanto stavano combattendo guerre intestine che rendevano malsicura la Città eterna, nonché l’incolumità del Pontefice Benedetto XI.
Roma aprì il conclave a Perugia che durò ben undici mesi e nel quale si evidenziò l’incertezza dei cardinali sulla linea che la Chiesa avrebbe dovuto seguire, con il candidato da eleggere.
Alcuni cardinali propendevano per un ritorno alla politica di forza simile a quella di Bonifacio VIII, altri per un percorso più conciliante e in sintonia con il re di Francia. Alla fine prevalse la linea più accomodante con l’elezione dell’Arcivescovo di Bordeaux Bertrand de Got che prese il nome di Clemente V (1305-1314).
Il nuovo papa, non presente all’elezione, chiese di raggiungerlo a Lione per l’incoronazione; così avvenne e come previsto Filippo il Bello si mostrò accomodante con il pontefice, barattando il processo a Bonifacio VIII con la distruzione dell’Ordine dei Templari, i cui beni suscitavano l’interesse del monarca.
Clemente VIII accettò ma si rese conto che in un simile frangente era necessario riaffermare l’indipendenza della Santa Sede per mantenere anche i rapporti con il sovrano francese. Si spostò quindi da Bordeaux ad Avignone dove poteva sentirsi a casa propria e vicino ai personaggi con cui si giocavano i destini della Chiesa in quanto anche da Roma si sconsigliava, per ordine pubblico, il ritorno del Pontefice nella sua sede storica.
I papi lasciarono Avignone nel 1377 per tornare a Roma, ma ciò portò gli antipapi ad un nuovo scisma.
Il palazzo rimase nelle mani delle forze antipapali dal 1410 al 1411 e ritornò sotto l’autorità dei legati pontifici nel 1433. Anche se il palazzo rimase per 350 anni sotto il controllo papale, gradualmente si deteriorò ulteriormente. Nel 1789 durante la Rivoluzione Francese venne saccheggiato dalle forze rivoluzionarie e nel 1791 divenne teatro di un massacro di contro-rivoluzionari, i cui corpi vennero gettati nella Tour des Latrines del Palazzo Vecchio.
Durante il periodo napoleonico venne utilizzato come caserma militare e prigione.
Infine, dal 1906, sotto costante controllo e restauro, assunse il giusto ruolo di museo nazionale. Oggi la maggior parte del Palazzo è aperta al pubblico, è anche centro congressi e archivi del dipartimento della Vaucluse.
IL PALAZZO DEI PAPI
Il Palazzo dei Papi venne costruito tra il 1335 e il 1364 sull’affioramento roccioso a nord-orientale della città, dominata dal fiume Rodano. In precedenza il sito era occupato dal vecchio palazzo episcopale dei vescovi di Avignone e fu costruito in due fasi con due distinti segmenti denominati: Palais Vieux (Palazzo Vecchio) e Palais Neuf (Palazzo Nuovo) con una superficie totale di 2,6 acri (11.000 m2).
Il Palazzo Vecchio fu progettato dall’architetto Pierre Poisson di Mirepoix su precise indicazioni di papa Benedetto XII, che lo volle di grandi dimensioni, pesantemente fortificato e fiancheggiato da quattro alte torri.
Successivamente e sotto la guida dei papi Clemente VI, Innocento VI e Urbano V, l’edificio venne ulteriormente ampliato in modo da costituire quello che è oggi conosciuto come il Palazzo Nuovo. Jeanne de Louvres venne incaricato da Clemente VI di costruire una nuova torre e gli edifici adiacenti, compresa la Cappella Grande, lunga 52 metri con la funzione di luogo per gli atti di adorazione papale.
Altre due torri vennero costruite sotto Innocenzo VI ed infine Urbano V fece completare l’edificio con l’aggiunta di ulteriori edifici e il cortile principale noto come Court d’Honneur.
L’interno del palazzo venne infine sontuosamente decorato con affreschi da Matteo Giovannetti di Viterbo e con arazzi, dipinti, sculture, pavimenti maiolicati e soffitti in legno.
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