Anno 10 - N. 30/ 2011


A SPASSO CON L’IMPERATORE

“a memoria” di Napoleone

di Rosanna Veronesi - Fotografie di Giovanna Dal Magro



Il Generale Napoleone durante la prima campagna d'Italia Édouard Detaille (1848–1912)


La città di Ajaccio, fortificata e progettata dal milanese Cristoforo de Gandino, che ospitò nel 1500 circa, cento famiglie provenienti dalla Lunigiana, tra cui i Bonaparte (originariamente Buonaparte), fu occupata dai francesi, restituita ai genovesi, e nuovamente occupata dagli impendentisti ed infine dai francesi (a seguito del Trattato di Versailles ) deve la sua fama alla nascita nel 1769 del suo più illustre cittadino Napoleone.
Naturalmente la città è costellata di ricordi che si intensificano attraverso le varie statue dislocate nelle più importanti piazze, nella casa d’origine e nel prestigioso Museo Fesch.
Tutti nascono anonimi come me, in una anonima Ajaccio, in un’anonima isola, in un anonimo 15 agosto, di un anonimo 1769, da due anonimi Carlo e Letizia Ramolino; solo dopo diventano qualcuno; e se prima di ogni altra cosa sono capaci di non deludere se stessi, anche la volontà divina si manifesta sull’uomo.
(dal Memoriale di Sant’Elena)
Secondo gli storici Napoleone fondò le proprie azioni sull’imprevedibilità in quanto rappresentò un personaggio totalmente pratico e anticonvenzionale, combattendo sempre contro forze superiori che poi come è dimostrato storicamente lo portarono all’annientamento.
Nella casa sono conservati i mobili originari tra cui il suo letto con ritratto. Nella teca di sinistra vengono mostrate alcune miniature della famiglia Bonaparte.
Il Palazzo Fesch fu edificato, grazie alla volontà dello zio materno di Napoleone, Joseph Fesch, cardinale, mecenate e intorno al quale gràvita una inusuale e leggendaria biografia.
Fesch nel 1796 giunse in Italia al seguito del nipote come ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, dove ebbe modo di apprezzare l’arte italiana, tanto da iniziare a collezionare una vasta quantità di opere (circa sedicimila dipinti) che poi da Roma vennero trasferiti in Corsica.
L’infilata dei busti marmorei riprendono tutti i personaggi della famiglia di Napoleone e fanno bella mostra in una sala al pianterreno del Museo Fesch.
La corona aurea è tra gli oggetti più rappresentativi dell’Imperatore che evidentemente cercò di mettersi in luce anche attraverso un messaggio di grandiosa potenza, con le sue conquiste nel mondo coloniale, cento volte più esteso della sua stessa isola.
Sono note le opere pittoriche che lo ritraggono, in tutte le fogge e in ogni gesta, tra cui questo dipinto di Jacques-Louis David, conservato nel Museo Fesch.
È evidente che Napoleone fosse un personaggio estremamente grandioso, esaltato dalla fama e dalle conquiste che servirono per difendere la Francia dal nemico.
Manzoni scrisse di lui: “il fulmine che teneva sempre dietro al baleno”, e questo è vero in tutti i sensi: all’azione militare e alla vittoria sui campi, teneva subito dietro la ricostruzione civile e politica, e sua prima cura nei paesi conquistati era organizzarli secondo i principi sanciti dal codice, in modo che quei Paesi in pochi mesi cambiassero aspetto; era una ricostruzione che si estendeva in superficie ed entrava nel profondo, rinnovandoli dalle fondamenta”.