Anno 7 - N. 20/ 2008
Il caffè delle Muse
Angela Cattaneo, milanese, insegnante di lettere e filosofia, trova un manoscritto…
di Francesco Piscitello
“Il sabbato, a 16 d’agosto, partimmo – detta messa – di Ancona alla volta di Sinigaglia per terra e, camminando sempre accanto alla marina, al ventesimo miglio ci arrivammo; e perché non havevamo la bulletta della sanità – non si facendo nelle terre del papa –, non ci vollero lasciare entrare, essendo Sinigaglia dello stato di Urbino...”
Così scrive nei suoi Viaggi Adriatici Serafino Razzi (1531-1611). Sinigaglia fu, fino all’inizio del ventesimo secolo, il nome di Senigallia – Sena Gallica – la città marittima in provincia di Ancona dove, fin dall’epoca bizantina, si svolgeva un grande mercato di mercanzie orientali. Con assai probabile riferimento a quel mercato si chiama fiera di Sinigaglia o, più modernamente, di Senigallia, il mercato delle pulci milanese del sabato, un tempo stanziato in via Calatafimi e, in seguito, in viale D’Annunzio, lungo le rive della darsena.
Razzolando e rovistando tra le bancarelle della fiera Angela Cattaneo, milanese, insegnante di lettere e filosofia, trova un manoscritto: è la storia di un fatto vero, come la Cattaneo ci fa sapere, vissuto da una famiglia del Giambellino, un fatto banale, quello di un orologio da tavolo acquistato con grande sacrificio, forzando il venditore al vistoso sconto del cinquanta per cento, un lusso straordinario che il signor Pino – modesto operaio dell’Ansaldo con molte bocche da sfamare - vuol concedere alla sua famiglia. Forse, nel trasformare il manoscritto in un breve, delicatissimo racconto (anzi nemmeno un racconto: una cronaca) l’autrice ha in mente la famiglia Nolan di Un albero cresce a Brooklyn la cui estrema povertà obbliga a risparmiare su tutto ma dove, per volere della madre, è sempre libero a tutti l’accesso al bricco del caffé, perché anche la miseria ha diritto al suo piccolo lusso. E così, anche a casa di Pino, “...l’orologio, ben collocato nel mezzo del buffet, liberato in fretta dal cabaret dei ravioli, suonò la sua prima mezza. Erano le 19.30 del 24 dicembre 1957.”
Regalo di Natale di Angela Cattaneo (Campanotto editore) è un delizioso piccolo libro, illustrato con grande garbo da Angelo Ruta, che dice di “un tempo lontano, ma non troppo – come si legge in quarta di copertina –, quando il lavoro, la fatica non erano ritenute malattia o disagio, ma forgiavano il carattere, la dignità e il valore delle persone.”
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