Anno 5 - N. 14/ 2006
SERBIA
note di viaggio
di  Rosanna Veronesi
Le strade riportano nel più breve cammino dell’Europa centrale, alla Grecia, alla Turchia, all’Oriente con i magnifici esempi archeologici, le fortificazioni romane, medievali, con opere che mettono in luce radici al limite tra Oriente e Occidente.
Un particolare sguardo è riservato ai monasteri costruiti dal sec. XIV fino al XVI sec. che immersi nei boschi umidi e rigogliosi conferiscono a questa regione la sua unicità.
I parziali affreschi conservati illustrano i grandi momenti storici del passato con le investiture di santi, gli usi e costumi del quotidiano o i volti delle grandi famiglie che hanno governato il paese nella pace, ma soprattutto nelle guerre originate dagli scontri tra Bizantini e Turchi.
La purificazione della mente e del corpo ha favorito lo sviluppo delle terme; le acque minerali sgorgano in molti luoghi e incanalate , calde o fredde, sono usate da sempre per saune, piscine ristoratrici (le più famose sono quelle presenti a Vrnjacka a Kralievo).
A Sirogojno (v. immagini), il parco Etnologico, mostra le antiche strutture abitative ristrutturate e la chiesa datata 1764.
In tutte le strutture architettoniche prevale l’uso del legno alzato quasi a palafitta, posizionato su strutture di pietra.
L’interno della chiesa è austero e semplice; la severa osservanza religiosa è pienamente visibile: le candele restano perennemente accese per rendere vivo il ricordo e riportare nella casa del Signore chi ha dovuto abbandonare la strada terrena.
Dal 1974 tutta la zona, tutelata dalle Belle Arti, ha assunto la denominazione di Parco Museale Etnologico all’aperto.
Lo spirito delle case è visibile dalla forma e dal posizionamento delle stesse che si stagliano in un percorso sinuoso e che assume la forma allungata del serpente, (un rito propiziatorio che arriva dall’Oriente), le cui strutture allungate lo simboleggiano lungo il camminamento e il camino, posto in posizione centrale, raffigura la testa con il cervello.
L’entrata delle abitazioni si apre alla grande stanza che viene usata come cucina e soggiorno; la stufa costruita in cotto direttamente sul luogo, oltre a cucinare serve per riscaldare tutti gli ambienti.
Le pareti e il soffitto sono composte da larghe travi in legno, a volte alcuni intrecci decorano gradevolmente le strutture, mentre il pavimento è costruito con grandi pietre assemblate casualmente.
La struttura mossa e semicircolare propone altre stanze che servono da camere da letto, granaio, stanza per preparare burro e formaggi o da cantina in cui un rudimentale alambicco distilla il famoso liquore serbo: il rakija.
Le attività agricole sono seguite con particolare attenzione dalla popolazione maschile, mentre le donne sanno esprimersi con curata fantasia in attività “femminili”: ricamo, maglieria ecc.. senza allontanarsi dalla casa.
Negli anni sessanta la popolazione era semi-analfabeta e non conosceva il mondo esterno. Dal 1962 un programma di sviluppo economico è riuscito ad apportare particolari miglioramenti attraverso cooperative e piani scolastici diversificati e moderni.
Successivamente, con il piano del 1974 anche il turismo ha contribuito ad allargare e far conoscere l’incanto e il volto della Serbia.
CONFIGURAZIONE GEOGRAFICA
La Serbia con il Montenegro era una confederazione della Penisola Balcanica in Europa e sostituiva la Repubblica Federale di Jugoslavia (costituitasi nel 1992) che veniva approvata dal Parlamento Jugoslavo il 4 febbraio 2003.
In seguito al referendum del 21 maggio 2006 la Repubblica del Montenegro è diventata nuovamente uno stato indipendente ponendo fine all’unione di Serbia e Montenegro.
Belgrado è la Capitale e la lingua serba è scritta in cirillico.
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